Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico" - Napoli, Città Metropolitana di Napoli

Indirizzo: Via Sergio Pansini, 5, 80131 Napoli NA, Italia.
Telefono: 800184715.
Sito web: policlinico.unina.it
Specialità: Policlinico, Ospedale pubblico.
Altri dati di interesse: Bagno accessibile in sedia a rotelle, Ingresso accessibile in sedia a rotelle, Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, Toilette, Carte di credito, Carte di debito, PagamentI mobile NFC, Carte di credito.
Opinioni: Questa azienda ha 565 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 3.6/5.

📌 Posizione di Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico"

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico"

Indirizzo e Contatti

Indirizzo: Via Sergio Pansini, 5, 80131 Napoli NA, Italia.

Telefono: 800184715.

Pagina Web

Sito web: policlinico.unina.it.

Especialidades

Policlinico e Ospedale pubblico.

Altri dati di interesse

Bagno accessibile in sedia a rotelle, Ingresso accessibile in sedia a rotelle, Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, Toilette, Carte di credito, Carte di debito, PagamentI mobile NFC, Carte di credito.

Opinioni

Questo azienda ha 565 recensioni su Google My Business.

Media delle opinioni: 3.6/5.

Características

La Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico" è un importante centro sanitario universitario situato a Napoli, Italia. Offre una vasta gamma di specialità mediche e chirurgiche, tra cui la policlinica e l'ospedale pubblico. Il centro è dotato di equipaggiamento moderno e staff di esperti medici e infermieri. La struttura è accessibile per persone con disabilità, con bagno, ingresso e parcheggio accessibili in sedia a rotelle. I pazienti possono pagare con carte di credito e debito, e utilizzare il sistema di pagamento mobile NFC.

Ubicación

La Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico" si trova a Napoli, Italia, in via Sergio Pansini, 5, 80131.

Informazioni utili

Per contattare la Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico" è possibile chiamare il numero 800184715 o visitare il sito web policlinico.unina.it.

Conclusione

La Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico" è un importante centro sanitario universitario che offre una vasta gamma di specialità mediche e chirurgiche. La struttura è dotata di equipaggiamento moderno e staff di esperti medici e infermieri. I pazienti possono pagare con carte di credito e debito, e utilizzare il sistema di pagamento mobile NFC. La struttura è accessibile per persone con disabilità, con bagno, ingresso e parcheggio accessibili in sedia a rotelle.

👍 Recensioni di Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II - "Policlinico"

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Antonella D. C.
1/5

Come succede da sempre in Italia se non si hanno le conoscenze ovunque non si ha nulla. Mia madre fu ricoverata la per ictus ischemico era sempre allettata nella stessa posizione, non veniva lavata e stava iniziando a fare piaghe, non poteva mangiare ne veniva aiutata. Solo quando andavo io una volta al giorno la pulivo e cibavo. Poi per la fisioterapia cademmo dalla padella alla brace..... là firmai e la portai a casa sua dove si è ripresa abbastanza bene ed è sopravvissuta grazie a me e al destino...... sicuramente non grazie ai camici bianchi e al personale.......

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
francesco A.
1/5

Devo purtroppo dare un giudizio molto negativo a questa struttura sulla base della mia unica esperienza personale. Mia madre si è rivolta a questa struttura per risolvere un problema di ectasia antrale gastrica (GAVE) che le provocava forte anemia. Dopo ben 18 mesi di lista di attesa viene convocata (con un episodio molto strano che mi fa pensare a come vengono gestite le liste di attesa). La sottopongono ad intervento alla fine del quale riferiscono che non vi era bisogno di altra seduta come normalmente avveniva in questo tipo di intervento in quanto la "situazione era meno grave del previsto". Tale intervento avrebbe dovuto risolvere lo stillicidio gastrico che provocava anemia a mia madre ma mia madre è tornata fortemente anemica già il mese dopo l'intervento stesso. Sfiduciato abbiamo tirato avanti con le cure dateci dall'ematologo. A distanza di due anni mia madre ha un'anemia gravissima che la costringe a ricovero immediato e ad una trasfusione di sangue. Per sua fortuna si trovava ad Ancona e viene ricoverata presso Il Policlinico universitario di Ancona. Non solo risolvono il problema dell'anemia e del relativo scompenso cardiaco ma la includono immediatamente in una lista per un nuovo intervento di GAVE che avviene a distanza di soli due mesi; alla fine del primo intervento viene già programmato un secondo intervento a distanza di ulteriori due mesi. Alla fine del secondo intervento non si programma un terzo intervento perchè mia madre era in ottime condizioni però programmano una egds a distanza di 6 mesi per tenere sotto controllo la situazione. Ebbene le analisi ematiche di mia madre fin dal primo intervento sono ritornate ad essere ottime. Dopo il secondo intervento le analisi migliorano ancora essendo paragonabili a quelle di una ventenne. La serietà, la competenza, l'umanità e la scrupolosità dei medici e paramedici di Ancona non l'ho riscontrata affatto a Napoli. Fosse stata per i napoletani mia madre avrebbe perso, come ha già perso, molta qualità di vita e soprattutto anche anni di vita.

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Sergio P.
2/5

Il solito disastro napoletano.
Nuovo ( si fa per dire ) Policlinico e' un labirinto. E questo passi.
Il problema,comune a tutti i nosocomi e' la faccenda burocratica. Timbri,prenotazioni,ticket.....informazioni approssimative e mai giuste.
I tagli alla sanita' si sentono e vedono.
Persone anziane allo sbaraglio.
Palazzina 1,no la 2 no no deve andare dall'altra parte......
Poi dopo un'oretta ce l'#bbiamo fatta🙂

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Mena
2/5

Indecoroso che un’azienda ospedaliera di tale portata lasci i pazienti in attesa in sale non climatizzate che sembravano dei veri e propri forni . Si parla di pazienti con patologie gravi lasciati lì a sventolare un ventaglio e sudare a profusione ; sofferenza che si potrebbe evitare . Stessa cosa la navetta : super affollata senza climatizzatore e qualcuno si è pure sentito male .

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Rosy S.
5/5

Ci tengo a fare i complimenti al reparto otorinolaringoiatria pad -17.
Ma soprattutto al professor Testa e tutta la sua equipe medica. Tutti molto competenti, professionali ed empatici. Un grazie anche al caposala Esposito e tutto il personale del reparto che ci hanno fatto sentire a casa. Il reparto era molto pulito.💪💪❤️

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Lucio P.
5/5

Nel marzo 2021 (pieno lockdown) avevo già avuto la possibilità di poter apprezzare il reparto del prof. Ludocimo Docimo per un intervento di emorroidi in stato avanzato e oggi, 30 aprile 2025, ho avuto la conferma della professionalità, della disponibilità e dell'empatia di tutta l'equipe essendomi sottoposto ad un intervento di ernia inguinale.
Un reparto che per pulizia, organizzazione ed efficienza potrei paragonare tranquillamente a quello di una clinica Svizzera e che fa onore al nostro servizio sanitario nazionale!

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Andy S.
1/5

Avevo un’Appuntamento con la Professoressa per i disturbi alimentari con la Pischiatra uno se sapevano ke la prof.ssa andava in pensione ke kosa mi hanno dato un Appuntamento con lei e poi se andava in pensione ke mi hanno fatto andare li solo a perdere tempo degli Assistenti inutili e una prof ke va in pensione ma ke sta per chiudere i battenti e uno Skifo mi dispiace ma sn sbalordito un atteggiamento da idioti incapaci incompetenti spero ke il nuovo Policlinico chiuda per sempre. Sono Arrabbiato 1 Non ho parlato kn sta professoressa 2) degli Incompetenti 3) Il Nuovo Policlinico è una vergogna e i medici del nuovo policlinico x i disturbi Alimentari nn ci sono una pura Vergogna

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II -
Umberto G.
1/5

Ospedale Federico II di Napoli: quando la sanità dimentica l’umanità

La sanità pubblica dovrebbe essere un baluardo di civiltà, un punto di riferimento per chi ha bisogno di cure e sostegno. Ma cosa succede quando la medicina perde la sua anima? Quando l’essere umano scompare dietro una cartella clinica?
Parlo di un’esperienza diretta, che mi ha colpito profondamente. Mio nipotino, due anni appena, viene ricoverato per un intervento, fortunatamente semplice. Ma niente è semplice quando si parla di un bambino. E nulla dovrebbe essere lasciato al caso quando si tratta della madre che lo assiste. Invece, all’Ospedale Federico II di Napoli, non è previsto alcun pasto per lei.
Sembra incredibile, ma è così: la madre può restare accanto al suo bambino, ma deve provvedere da sola al proprio sostentamento. E se non può allontanarsi? Problema suo. E se non ci sono familiari nelle vicinanze? Problema suo. Dentro l’ospedale non ci sono neanche punti di ristoro. Perché preoccuparsi di chi già sta vivendo un momento difficile? E se vi dicessi che questa madre; mia figlia, era anche incinta? E che la sua era una gravidanza a rischio? Il buon senso vorrebbe che una donna in questa condizione fosse trattata con ogni attenzione. Ma qui il buon senso è un’illusione. Nessuno si è preoccupato del suo stato. Nessuno si è chiesto se avesse bisogno di qualcosa. Un dettaglio irrilevante, evidentemente. E poi, una volta dimessi, la frustrazione si trasforma in rabbia. Serve prenotare una visita post-operatoria, ma il telefono squilla a vuoto, la mail di contatto è inesistente. Però, se si chiama il chirurgo per una visita privata, la disponibilità è immediata. La salute pubblica ha liste d’attesa infinite, la sanità privata ha porte sempre aperte. E in tutto questo, c’è qualcosa che mi ha colpito più di ogni altra cosa. Il linguaggio. Gli operatori non parlano di persone, ma di diagnosi. "Nella stanza 12 c’è un’ulcera", "In terapia intensiva hanno portato un infarto". Non un nome, non una storia, non un volto. Solo patologie. Come se il paziente fosse un numero, un caso clinico da gestire, non un essere umano con emozioni, paure e speranze. Ma la medicina dovrebbe essere altro. Non è solo scienza, è arte. E soprattutto, è umanità. Lo sapeva Ippocrate, lo sanno i veri medici. Quelli che non vedono solo un corpo malato, ma una persona che ha bisogno di essere curata e rispettata.
A chi lavora in queste strutture, vorrei dire: se avete dimenticato il motivo per cui avete scelto questa professione, se il vostro sguardo non vede più persone ma solo diagnosi, allora cambiate mestiere. Perché la sanità senza umanità non è più sanità. È solo un sistema freddo e spietato, dove la cura si trasforma in burocrazia e il paziente diventa invisibile.

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